E' il caso della rotta sulle Ande con i corrieri che attraversano 3 stati, dal Cile all'Argentina, fino al Brasile.
Il territorio andino oltre a essere uno dei paesaggi più suggestivi se si tratta di panorami montani, è anche uno tra più impervi e pericolosi percorsi al mondo da percorrere quando si tratta di viaggi, che siano corrieri o soltanto turisti.
Le strade si snodano in una serie di strettissimi tornanti, con strapiombi e curve a gomito in discesa o in salita, che non solo richiedono la grande abilità di chi sa mantenere il controllo di un mezzo pesante come i Tir e i camion a rimorchio, ma anche la conoscenza approfondita delle potenzialità del mezzo e della strada stessa.
Tutti gli autisti di un corriere sanno che ogni curva va affrontata con grande discernimento, prudenza e coraggio, senza i quali un lavoro del genere non si potrebbe portare a termine con la necessaria freddezza.
I mezzi pesanti che ogni giorno percorrono queste strade tanto particolari sono quelli di autisti di lungo corso, esperti di tragitti tipici di queste zone di montagna.
Affrontano con una certa determinazione il trasporto con qualsiasi condizione climatica, senza spaventarsi davanti a niente e adattandosi alla condizione di chi è costretto a passare lunghi periodi lontano da casa, anche per quanto riguarda le esigenze primarie come mangiare.
Lungo le Ande infatti è difficile trovare ristoranti a breve distanza e un autista di lungo corso come può essere Juan Antonio, che oggi ha 62 anni, ha dovuto come molti suoi colleghi, fare di necessità virtù.
Guida un vecchio autotreno che ha ben più di 35 anni e non possiede di certo i sistemi di sicurezza dei moderni camion dei corrieri.
Eppure l'autista andino nell'assenza quasi totale di sofisticazioni riesce a percorrere migliaia di chilometri, andare e tornare senza problemi riponendo la massima fiducia nel suo "vecchio compagno di viaggio".
Proprio Juan Antonio è quello che ha allestito all'interno del vano inferiore del suo camion una sorta di cucinino da campo, con stoviglie, ripiano a scomparsa, cassetti, fornelletto e una piccola sedia pieghevole.
Ha tutto il necessario per vivere, per cucinare o riscaldare quello che gli serve per mangiare qualcosa di caldo durante il viaggio, compresa una bevanda amarissima molto simile al te, che in teoria dovrebbe servire agli autisti dei corrieri per svegliarli e dargli nuovo slancio.
Le distanze come accennato sono davvero incredibili; anche un autista di grande esperienza come Juan può arrivare a percorrere con il suo vetusto autotreno più di ventimila chilometri per consegnare qualsiasi tipo di merce.
Gli snodi cruciali sulle Ande
I corrieri che attraversano le Ande sanno che la prudenza da usare deve essere massima, specie quando si incontra la neve che rende il terreno scivoloso a fronte di un peso non indifferente.
I vecchi mezzi pesanti come il camion di Juan Antonio, non hanno un moderno sistema frenante, l'abs o cose del genere, se quindi c'è un problema, per risolverlo bisogna solo affidarsi alla propria esperienza.
Uno dei punti cruciali della rotta dei corrieri sulle Ande è il Tunnel del Redentor, un valico a 3300 metri di altitudine ed è situato al confine con l'Argentina e qui si giunge solo dopo una terribile serie di tornanti, in salita o in discesa.
Nella discesa in particolare sono importantissimi i freni e l'uso sapiente che se ne deve fare anche del freno motore, per evitare incidenti o guasti.
Un'autista di lungo corso sa che per mantenere il controllo del TIR è necessario non fare surriscaldare i freni.
La rotta delle Ande è cosi battuta dai corrieri, che per ovviare al parco-camion ormai obsoleto hanno creato le cosiddette "pistas de emergencia", cioè corsie alle quali fare affidamento quando i freni non rispondono a dovere, grazie alle quali si può arrestare il mezzo in tempo.
Gli autisti dei corrieri pare che fortunatamente non la usino spesso, ma questo conferma soltanto la loro bravura e la capacità di portare a termine un viaggio tra mille pericoli e difficoltà anche con mezzi molto vecchi.
Un lavoro ben remunerato ma rischioso
Se ci si ferma a guardare tutti i corrieri che passano da questa rotta andina, si può notare che a molti di questi camion mancano anche delle parti di carrozzeria, ma questo di certo non li ferma nel portare a termine la consegna e tornare a casa.
Naturalmente non tutti i mezzi sono vecchi, ci sono anche autotreni di costruzione più recente.
Quello che però tutti i corrieri hanno in comune è la passione per questo lavoro, anche se faticoso.
Lo stesso Juan Antonio afferma di appartenere a questo tipo di vita che non gli pesa perché ogni giorno può ammirare paesaggi incantevoli con panorami mozzafiato e questo gli fa sopportare il freddo e tutti gli altri sacrifici.
Oltre alla passione per un lavoro come quello del corriere sempre in sella al proprio camion, bisogna sottolineare che questo è uno dei mestieri più remunerativi.
La paga media per un viaggio anche di migliaia di km può arrivare a 3 mila dollari, che da queste parti sono una cifra così ragguardevole che potrebbe bastare per vivere anche fino a 2 anni senza lavorare ed è certamente anche questo uno dei motivi per il quale tanti e tali sacrifici vengono affrontati con tanta tenacia.
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